
Hai presente quando ti chiedono di raccontare un’esperienza che ti è rimasta impressa durante uno dei tuoi viaggi?
Ecco, sicuramente racconterei della notte in famiglia ad Amantani nel Lago Titicaca.
Ricordo ancora gli odori, i sapori, e le particolari casette che caratterizzano quest’isola a 4.000m di altitudine.
Incredibile solo pensare che ci sia un lago a 4.000 metri di altitudine. Il Lago Titicaca è il lago navigabile più alto del mondo, è diviso tra il Perù e la Bolivia ed è composto da tante isole, tra cui l’isola di Amantani.
Se vuoi immergerti a pieno nell’atmosfera del luogo ti consiglio di leggere quest’articolo con sotto la canzone El canto del Cuculì di Los Koyas. Perfetta per esprimere le sensazioni provate in quell’isola in cui il tempo sembra essersi fermato.
Il programma dell’escursione nell’isola Amantani sul lago Titicaca

14:00 Arrivo nell’isola.
14:30 Pranzo in famiglia.
16:00 Ritrovo in Piazza des Armas per fare il trekking fino al Santuario Pachatata o al Santuario Pachamama.
17:30 Arrivo al Santuario.
17:50 Discesa verso la piazza.
18:30 Arrivo in Piazza des Armas.
19:00 Cena in Famiglia.
21:00 Facoltativa festa locale vestiti con gli abiti tradizionali.
06:00 Sveglia e colazione in famiglia.
07:00 Partenza verso l’isola di Taquile.
Abbiamo fatto l’escursione ad Amantani con un tour organizzato prenotato con http://www.tourrutasdelsur.com/en/
Farò presto un articolo in cui ti descriverò nel dettaglio tutta l’escursione fatta.
Dopo averti raccontato in modo schematico il programma generale della mezza giornata passata sull’isola, passo a descriverti i momenti che mi sono rimasti maggiormente impressi nel passare una notte in famiglia ad Amantani.
L’isola di Amantani

Siamo arrivati nell’isola che erano circa le 14:00. Al porto c’erano già tutte le persone del luogo pronte ad accoglierci e la guida ci ha smistato nelle varie famiglie. Noi siamo capitati con Caterina e suo figlio insieme a un’altra coppia di spagnoli, due ragazzi davvero carini e simpatici.
Una volta presentati, ci siamo recati verso la casetta di Caterina, e, lo devo ammettere, in quel momento ho iniziato a soffrire molto il mal d’altura. Fino a quel giorno non ero stata ad altezze simili e non mi aspettavo di sentirmi così affaticata in poco tempo.
L’isola non è pianeggiante, anzi presenta vari sali scendi, ed è facile che il fiatone venga dopo i primi gradini.
Nonostante ciò, dopo circa 20 minuti di camminata, siamo arrivati alla casetta di Caterina.
Che dire, sembra davvero impossibile pensare che ci sia gente che vive ancora in queste condizioni. Però, in quella situazione di disagio e di carenza, il bello è proprio sotto ai nostri occhi. Osservare, gioire e godere del proprio tempo. Non hanno niente che li distolga da quello che hanno realmente. Vivono, giorno dopo giorno, con quello che hanno e se lo fanno bastare.
Un mondo completamente diverso, completamente differente dalla nostra vita quotidiana.
Questo per me vuol dire staccare la spina, staccare dal solito mondo, il nostro mondo.
Così ho vissuto ogni secondo di quel poco tempo che avevo a disposizione in quella famiglia, per cercare di ricordarmi ogni momento e ogni caratteristica della loro vita.
Le case locali ad Amantani

Come puoi forse aver capito, sicuramente non si parla di un casa con riscaldamento, bagno e un tetto normale.
La nostra famiglia vive in un complesso di case, in cui, in alcune ci sono le stanze con i letti, in un’altra il wc, e in un’altra ancora la cucina con un tavolo. Fuori, tra le varie casette, ci sono diverse ciotole, dove lavano piatti, forchette, bicchieri ecc.
La nostra camera aveva una lampadina, 3 letti e 1 tavolo. I letti avevano cuscini piccolissimi e tantissime coperte di lana pesante, una sopra l’altra. Sono servite tutte, in quanto alla notte lì viene particolarmente freddo. Le temperature possono arrivare anche a 0 gradi. Il tetto della nostra camera, e di molte altre case presenti sull’isola, è fatto di alcuni pezzi di lamiera ondulata.
Nonostante tutto ciò, le emozioni e la gentilezza di Caterina e suo figlio, hanno reso quel posto e quella giornata speciale e se tornassi indietro rifarei sicuramente quella esperienza.
Trekking ad Amantani verso il santuario di Pachamama e Pachatata
Dopo aver mangiato il buonissimo pranzo di Caterina a base di patate e di quinoa, coltivate direttamente da loro ovviamente, ci siamo messi in marcia verso Piazza des Armas in cui ci sarebbe stato l’incontro con la restante parte del gruppo per dirigerci verso il Santuario di Pachamama e/o Pachatata.

Il percorso verso i santuari dura circa 1h/1:30h dipende dalla tua velocità. Io, sinceramente, ho fatto quasi più fatica a fare questo trekking invece della Montagna Colorata. Non ero ancora abituata all’altitudine e quello sbalzo mi ha messo un po’ in difficoltà. Comunque ce l’ho fatta e sono arrivata al Santuario di Pachamama, il più vicino e facile da raggiungere. L’altro, Pachatata, è un po’ più faticoso ma se sei allenato e sei pronto all’altitudine sicuramente riuscirai ad arrivarci.

Da qualunque Santuario sarai, se arriverai lì per l’ora del tramonto, avrai una vista spettacolare sul lago. Vale sicuramente la pena arrivarci.

Dormire ad Amantani: una notte che non si dimentica

Devo essere sincera, sicuramente non posso dire di aver dormito bene.
Tra il freddo, i vari rumori che si sentivano dal tetto, l’ammasso di coperte che avevo sopra di me e il cuscino mignon non è stato facile riuscire a dormire per più di 2 ore consecutive. Ma non è quello il motivo per cui si passa una notte in famiglia ad Amantani. Se si vuole dormire bene si va in un hotel, qui si scopre la loro vita per davvero. È stata un’esperienza molto particolare ma molto viva e vera. Per questo mi è piaciuta.
Sul Perù ho scritto tanti altri articoli. Te li elenco qui, se vuoi leggerli clicca sul titolo.
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A presto dalla tua Weekendiera.
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Laura Zampetti
Ciao, sono Laura Zampetti la fondatrice del blog www.weekendieri.com.
Una Weekendiera nata, una vera appassionata dei weekend fuori porta e di viaggi.
Ogni fine settimana vado a esplorare la nostra bella Italia per trovare posti sempre nuovi da proporvi.
Sono Travel Blogger da circa 5 anni dopo essermi licenziata da un lavoro in banca che non mi dava soddisfazioni.
Con il progetto de I Weekendieri voglio dimostrare a tutti che con anche solo 2 giorni a disposizione si possono vivere grandi esperienze!